INFINITY
Parte 2: L'UOMO NERO
di FABIO VOLINO

I Vendicatori creati da Stan Lee e Jack Kirby
Il Nuovo Ordine creato da Fabio Volino
La Guardia dell' Infinito creata da Jim Starlin
Carlo Monni Supervisione
rossointoccabile Consulenza, ispirazione e rimaneggiamenti
Stan Lee/Jack Kirby/Roy Thomas Guardiani

 

CAPITOLO 1: DOPO L'ARRIVO DI WARLOCK

"God save the queen, a fascist regime... No future, no future, no future for me!".
"E tu saresti un malato in gravi condizioni, Ross?" dice Nikki Adams entrando nella stanza d'ospedale.
"Ohi, ohi, ohi" inizia a lamentarsi l'uomo toccandosi la sua gamba dolorante "Il duro prezzo da pagare per aver salvato il mondo".
"Non farmi ridere, Ross. Siamo appena usciti fuori da un gran casino ed io vorrei tanto sapere cosa è accaduto di preciso. Mi rendo conto che chiederlo a te equivale ad un suicidio, però...".
"Sei qui in veste personale o professionale? Perchè sai, se fossi in veste professionale il mio ruolo all'ONU mi impone alcune restrizioni. Tuttavia, se tu fossi senza vesti...".
"Ross!".
"Ho capito, ho capito. Ehi, almeno da nuda sei più espressiva di Milla Jovovich in quei film con gli zombie, è un complimento questo".
"Mi domando cosa sia un'offesa allora".
"Credo che sbrogliare il bandolo di questa matassa sarà un'impresa lunga e complicata".
"Lo supponevo".
"L'hai voluto tu".

LE SITUAZIONI DI LUI E LEI

Allora, al Palazzo dei Vendicatori era appena giunta la Guardia dell'Infinito guidata da Adam Warlock. Warlock, un tizio che ama fare la voce grossa. Ma io non avevo certo paura di lui.
"Rat-ta-tat" batte i denti Everett Ross "Q... Qu... Quel Warlock starà qui ancora per molto?".
"Chi può dirlo? ribatte Hank Pym "Di certo non se ne andrà finchè non avrà risolto la faccenda che lo ha portato qui".
Poi lo scienziato entra nella stanza: subito incrocia il suo sguardo con quello di Visione, il suo rivale in amore, infine si concentra sull'incontro tra due esseri molto simili esternamente, ma decisamente diversi internamente.
"Adam" dice Lei.
Lui non ribatte e le si avvicina, poi afferma:"Sei cambiata".
"Ah sì, i capelli. Ora sono ricci e non più lisci...".
"Non intendevo questo. Volevo dire che sei cambiata dentro. Ti sento più forte e risoluta, più sicura di te".
Gamora non sa cosa pensare di fronte a questa scena: è certa dell'amore che Adam nutre per lei, tuttavia è innegabile che tra i due esseri dalla pelle dorata ci sia un feeling speciale.
"Tutta la mia forza e risolutezza non mi sono servite contro la minaccia che ho dovuto affrontare".
"Ecco, parlaci di questa minaccia" interviene Visione "È da tempo che desideriamo sapere di cosa si tratta".
"Riguarda gli Antichi dell'Universo" risponde al suo posto Warlock.
"Cosa, tu lo sapevi?" esclama Hank Pym "E perchè non ce l'hai detto prima?".
"Voi non me l'avete chiesto" replica il guerriero dorato.
Prima che lo scienziato possa controbattere, Viz si rivolge a Lei:"Dicci cosa è accaduto".
L'eroina cosmica si prepara a raccontare una tormentata storia.

L'ARCIERE E LA SPIA

"Cosa sta accadendo, Clint?" chiede la Vedova Nera.
"Ci sono delle visite, a quanto pare. Vuoi che andiamo a dare un'occhiata?".
"No, non credo ci sia bisogno di noi per ora. Parlami piuttosto di questa tua nuova fidanzata. Si chiama Belinda?".
"Sì" risponde seccamente Occhio di Falco.
"E com'è?".
"Come vuoi che sia, Natasha? È una donna straordinaria e bellissima. Ma la mia è un'opinione di parte".
"Cos'è, sei un po' reticente a parlare della tua compagna ad una delle tue ex?".
"Se proprio vuoi saperlo, sì".
"Allora scommetto che non vuoi farmela conoscere".
"Beh...".
"Dai, fammela conoscere".
"Natasha...".
"Su, non fare il burbero, mio bell'arciere".
"E va bene, l'hai vinta tu. Come al solito. Ma spiegami, perchè vuoi conoscere Belinda?".
"Semplice curiosità femminile, tutto qui".
"La curiosità ha ucciso il gatto" ribatte Clint Barton.
"Già, ma non la Vedova Nera".

OSSERVATE TUTTI

Dimora dell'Osservatore

L'impazienza non è una delle doti principali di Uatu, ma adesso è preda di una grande incertezza. Gli Antichi dell'Universo si stanno avvicinando, sono già entrati nel Sistema Solare. Ed il Concilio degli Osservatori non ha ancora preso una decisione al riguardo. Poi c'è Aron, il rinnegato responsabile della sua precedente caduta: dove c'è lui, non si può mai essere certi di cosa accadrà.
E dunque... che fare? Rimanere qui ad osservare gli eventi in corso, oppure prendere un ruolo attivo? L'azione o l'inazione? Uatu medita per svariati minuti, poi si incammina verso l'uscita della sua dimora.

SEMPRE E COMUNQUE... FLASHBACK!

Palazzo dei Vendicatori.

"Da anni cerco di dare un senso alla mia vita" racconta Lei "Nei modi più svariati: darmi un nome, trovare un compagno... ma dopo tutto questo peregrinare sono ancora al punto di partenza. E così, in cerca di una qualsiasi svolta, alcune settimane fa vagavo nello spazio, senza una meta precisa...".

I suoi sensi avvertono immediatamente le immense fluttuazioni di energia a lei dirette: sembra quasi che la stiano chiamando con voce suadente. Ma Lei sa che non è così, sa che un'aura pregna di malvagità è nelle vicinanze. Deve...
"Salve". Una voce oscura e tenebrosa.
Lei si volta: le sono arrivati alle spalle senza che se ne accorgesse. Alcuni li riconosce, sono gli Antichi dell'Universo, gli ultimi rappresentanti di razze aliene estinte che hanno dedicato la loro vita al perseguimento di un singolo, specifico scopo. Scopo che al momento pare essere stato messo da parte.
Ma non sono soli, c'è qualcuno alle loro spalle. Qualcuno... qualcosa. Sembra una immensa sfera composta unicamente di oscurità, con due occhi giallo oro che brillano al centro. Un essere a lei ignoto.
"Cosa volete?" è la domanda di Lei, che non riesce a mascherare la sua incertezza.
"Abbiamo un messaggio per te" dice l'essere oscuro "E per tutti gli eroi della Terra. Dì loro che stiamo arrivando e che non potranno fermarci".
"Perchè comunichi questo messaggio a me?".
Lei non avrà mai la risposta a questa domanda. Improvvisamente un essere velocissimo inizia a tempestarla di colpi, senza darle la possibilità di reagire. Il Corridore. Poi decine di raffiche energetiche scagliate dalle più svariate armi vanno a rincarare la dose. Il Cancellatore. Infine una devastante raffica psichica, che è come se le trapanasse il cervello. Il Contemplatore. Bastano questi tre Antichi a ferire gravemente l'eroina, ma prima di precipitare nell'oblio viene prosciugata di parte del suo potere da parte del Possessore. E mentre il mondo di Lei si riempie di oscurità, attorno al suo corpo si forma un bozzolo. Un bozzolo che l'essere oscuro si premura di far giungere sulla Terra, alle persone giuste.

"Non ricordo più nulla poi" termina il racconto Lei "Mi spiace se la mia storia non è stata così dettagliata".
Ma non è certo questa la preoccupazione principale dei vari eroi radunati.
"Quell'essere oscuro deve in qualche modo aver plagiato gli Antichi" afferma Drax "Il loro abituale comportamento non è certo quello che hanno mostrato in quell'occasione".
"Ottima analisi, Sherlock" commenta Darkoth "Appena avrò capito cosa sono questi Antichi la apprezzerò ancora di più".
"Tra i nostri file non risulta nulla che possa fare riferimento a quell'essere di cui ci ha parlato Lei" riferisce Hank Pym "Voi ne sapete di più?".
"Dovremmo?" ribatte un po' stizzita Dragoluna, la cui frustrazione è raddoppiata dal fatto che non riesce a penetrare negli schemi mentali dei Vendicatori. Potrebbe usare la sua Gemma... ma visto il controllo che ne ha acquisito sarebbe necessario un approccio leggermente brutale. Visti i trascorsi non sarebbe la cosa più indicata, al momento.
"Warlock, ti va se parliamo un attimo in privato?" chiede Visione. Lui annuisce ed i due si allontanano.

SCENE DA UN MATRIMONIO

Soho.

Marcy Steele rientra a casa, con un sorriso raggiante sul volto. "Bobby!" chiama "C'è una lettera per te!".
"Da parte di chi?" chiede l'uomo facendo capolino dal bagno.
"La ESPN".
L'ex campione di football afferra la sua stampella e si precipita a strappare la lettera dalle mani di sua moglie. La apre quasi freneticamente e scorre il contenuto della missiva quasi vi fosse scritto sopra il significato della vita.
Infine lancia un urlo di gioia:"Sì, mi hanno accettato come commentatore sportivo!".
"Te l'avevo detto che la tua grande esperienza ti sarebbe tornata utile. Non vedo l'ora di dirlo a Kevin".
Il nome del ragazzo fa tornare in mente a Bobby la visita di poco fa. Sente che è ingiusto tenerla nascosta. "Eric Masterson è stato qui".
"Eric? Vuoi dire Thunderstrike" ribatte Marcy "Cosa voleva?".
"Cercava te, voleva sapere se quel tizio di nome Bloodaxe era tornato a farci visita. Gli ho risposto di no e lui se n'è andato".
"Tutto qui, sei sicuro?".
"D' accordo, forse l'ho trattato un po' male e me ne dispiace, ma non sopporto che venga a ficcare il naso nella nostra vita privata".
"Non devi essere geloso di lui. Te l'ho detto, non è l'Eric che conoscevo: io amo solo te. Mi offende e mi dispiace che tu possa pensare il contrario".
"Non lo penso, davvero. È solo che... oh, meglio che vada a fare una passeggiata, mi schiarirà le idee".
"Sì, forse è meglio".
Bobby Steele indossa il suo soprabito ed esce di casa.

VISIONI DA UNA SEPARAZIONE

Casa di Tracy Collins.

Questa donna ha dovuto subire una delle tragedie più grandi che possano capitare: suo marito è scomparso da anni e non sa quale possa essere stata la sua fine. Se fine c'è davvero stata. È morto, si è spesso ripetuta, ma poi qualcosa dentro di lei ricacciava questa ipotesi. E non perchè si rifiutasse di accettare ciò, no, Tracy Collins è certa che suo marito sia lì fuori, vivo. Ed un giorno il suo amato Michael tornerà da lei e dai suoi figli.
La donna è preda di un sonno agitato, si muove sul suo letto quasi come una furia. Infine si sveglia, madida di sudore: ed è allora che l'incubo ha inizio. Davanti a lei compare un volto, per metà umano e per metà robotico. Totalmente inumano eppure... la profondità di quegli occhi, l'intensità di quello sguardo... le fanno riconoscere chi ha davanti.
"Michael?" mormora Tracy a bassa voce.
"Aiutami" esclama l' apparizione "Aiutami!". E svanisce misteriosamente come era apparsa.
Tracy osserva il televisore, la consolle di suo figlio emana un leggero fumo. E lei si chiede se non stia ancora sognando.

SEGUI I LEADER

Palazzo dei Vendicatori.

"Tu rappresenti una sfida intellettuale affascinante, Warlock" afferma Visione.
"Detto da te sembra un complimento" ribatte il guerriero dorato.
Viz inizia a camminare su e giù per la stanza. "Vedi, quando hai rifondato la Guardia dell'Infinito e dato vita alla Fondazione Scientifica mi è apparso subito chiaro che c'era qualcos'altro dietro".
"Non ho fatto nulla per nasconderlo".
"Sì, un piano. Un grande obiettivo. Ed io ho riflettuto, ho riflettuto. Ho cercato la risposta ed infine l'ho trovata".
"I dati erano lì, bastava solo interpretarli".
"La conquista del mondo".
"Questa è una visione semplificata, anche se non del tutto errata Non si tratta di potere, ma di controllo su scala planetaria. Come voi, del resto".
"Vuoi conquistare il mondo" ribadisce Visione.
"È un modo sbagliato per dirlo. Comunque ti ripeto, parlare di conquista è concettualmente sbagliato".
"Tu capisci che questo obiettivo si scontra contro molte cose... e non parlo solo di noi".
"Con tutti quelli, a partire da voi, che hanno il medesimo obiettivo. Sì, lo so. Lo scontro. Si cerca sempre lo scontro. Perché per una volta non si aspetta a giudicare se una persona è in grado di portare avanti un simile compito? Io ho rinunciato al potere assoluto, questo mi rende la persona più indicata".
"Anch'io ho rinunciato al potere assoluto".
"Non è la stessa cosa e comunque eri stato plagiato. Io invece no". Warlock rimane in silenzio per alcuni secondi. "Non è il potere che cerchiamo e non ricorreremo alla violenza nei confronti di alleati potenziali, non per  primi, per lo meno. I nostri metodi non sono quelli di Destino ed impedire che il popolo della Terra sia privato della sua libertà è il nostro fine, non il contrario. È molto più di quanto garantiscono la gran parte dei vostri alleati. Come si porrà il tuo gruppo rispetto a questo?".
"Per ora non faremo niente... rimarremo fermi a giudicare. La risposta definitiva è solo nel futuro".
"Ora torniamo dai nostri alleati".
I due dunque tornano nella sala riunioni e Adam si rivolge a Dragoluna:"Mettiti in contatto con Mentore. Forse lui o ISAAC sanno qualcosa di più di questa minaccia".
Heather Douglas si concentra e poco dopo un'espressione di stupore appare sul suo volto:"C'è qualcosa che non va, Adam, è come se ci fosse una barriera psichica impenetrabile attorno a Titano".
"Sundragon, Demeityr, recatevi subito lì. Anche se Mentore possiede la nostra stessa tecnologia, meglio controllare".
La Porta accoglie i due amanti, che ritornano pochi secondi dopo con al loro fianco Mentore.
"Finalmente riesco a contattarvi" dice costui e narra dell'insolito gruppo da lui avvistato poco prima.
"Speravo fossero ancora lontani, ma forse è già troppo tardi" pensa Warlock.
"Possiamo utilizzare subito uno dei nostri quinjet" dice Visione. Adam annuisce.
"Bene, comincia l'adunata" afferma Hank Pym.

L'UOMO NEL FORMICAIO

Sala trofei.

"E questo è il costume del Porcospino" spiega Scott Lang "Uno dei più insoliti avversari dei Vendicatori. Tempo fa era stato rubato, ma ora è tornato al suo giusto posto".
Cassie Lang però quasi non presta ascolto alle parole di suo padre, la sua mente è persa altrove, verso questioni per lei più importanti. "Papà, di cosa hai parlato con la mamma?".
"Con... Oh, nulla di speciale" minimizza Ant-Man.
"Ti piace ancora?".
"Cassie, ma che argomenti tiri in ballo?".
"Sei ancora innamorato di lei?".
"Perchè ti interessa... No, scusa, il motivo è chiaro".
"Eravate una bella coppia, mi piacerebbe che le cose tornassero come prima".
"Cassie, nella tua innocenza di bambina non hai notato che io e Peggy non siamo mai stati una vera coppia. E quelle poche volte che siamo stati insieme, abbiamo passato tutto il tempo a litigare".
"Però da una di quelle volte sono nata io, dunque non è sempre stato un litigio continuo".
"Eravamo giovani e spensierati, figlia mia".
"Promettimi comunque che parlerai con la mamma. Promettimelo".
"D'accordo, te lo prometto" dice Scott Lang più che altro per compiacere sua figlia.
"Vedrai che non te ne pentirai" conclude Cassie Lang.

AD UN UNIVERSO DI DISTANZA

Terra 621.

Le sembra di precipitare in un vuoto infinito, una sensazione che le provoca un brivido di paura lungo la schiena. Poi la caduta si interrompe e si ritrova in un mondo inizialmente a lei alieno, che poi però impara a riconoscere. Ma prima che possa apprezzarne le meraviglie, qualcosa le oscura la vista. Qualcosa di mostruoso e dal potere smisurato. E dagli istinti distruttivi.
Lei inizia a gridare e lo sta ancora facendo quando si sveglia.
"Christine, cosa succede?" esclama accorrendo un preoccupato Nick Boyle, uno dei suoi amici e confidenti.
"Un incubo... un altro di quegli orribili incubi che non smettono di perseguitarmi".
Il suo nome è Christine Stark ed è una persona speciale in più di un senso. Nel suo mondo è la sorella di Tony Stark, ma è stata anche allieva del Dr. Destino. E dentro di sé cova il potere dell'oscurità, la brama di distruzione dell'essere chiamato Obscurity: già due volte ha dovuto contenerla, grazie anche all'aiuto dei Vendicatori di un altro mondo*.

* V. Vendicatori Special 1/2

"Chi credi ci sia dietro questi sogni?" le chiede Nick "Abraxas oppure... Obscurity?".
"Non so, non mi pare il loro modo consueto di agire" replica Christine "No, qui c'è qualcos'altro in ballo ed intendo scoprire cosa al più presto".

SU, SU E VIA!

Palazzo dei Vendicatori.

Vengono rapidamente chiamati i componenti del gruppo in grado di sopravvivere nello spazio, ovvero Photon, Wonder Man, il Fante di Cuori, Songbird e Thunderstrike. Ce ne sarebbero anche altri, ma alcune loro situazioni personali non permettono loro di essere oggi presenti. A questi cinque eroi si aggregano anche Calabrone e Visione. Alcuni di questi eroi si trovavano in altre città, uno persino su un lontano pianeta, ma sono giunti immediatamente al Palazzo grazie ai tesseratti forniti dalla Fantastic Force.
"Ehi, anche voi avete una tecnologia di teletrasporto!" commenta Pip "Perché non ce l'avete detto?".
"Voi non ce l'avete chiesto" ribatte serafico Visione.
In quel momento gli si avvicina Wasp, che gli sussurra in un orecchio:"Vorrei partecipare anch'io alla missione". Il triste presagio che la perseguita da quando si è svegliata non vuole abbandonarla.
Il sintezoide annuisce:"In questo caso, tuttavia, è meglio che io rimanga qui al Palazzo per ogni evenienza".
Hank Pym è rimasto in disparte mentre avveniva il colloquio, ma capendo cosa è accaduto ne approfitta e si avvicina alla sua ex moglie:"Dunque, Jan, formiamo di nuovo una coppia d'azione".
Lei annuisce, quasi non avesse prestato ascolto alle parole di Hank.
"Gamora" dice intanto Warlock "Ho bisogno che tu, Acquario ed il Mimo rimaniate presso la Fondazione Scientifica, per occuparvi di altri, eventuali pericoli". La donna più pericolosa della galassia annuisce sicura. "Ora però partiamo".
"Mi unirò anch'io a voi" interviene Lei "Voglio andare in fondo a questa faccenda".
E mentre Sundragon e Demeityr riaccompagnano Mentore su Titano per vedere se ISAAC abbia scoperto qualche notizia in più sul misterioso plagiatore degli Antichi, quattordici eroi salgono a bordo di un quinjet. Quella che sembra la classica routine di salvare il mondo, si tramuterà ben presto in un agghiacciante incubo.

SUPERSOLDIERS

Massachusetts.

Capitan America si rivolge ai componenti del suo gruppo: i Patrioti. Sono appena nati, ma si sono già distinti in un paio di missioni. American Dream, Vagabond, Thin Man. "Sono molto felice dei nostri rapidi progressi: nonostante il poco tempo insieme, abbiamo dimostrato un affiatamento invidiabile".
"Ed ora?" chiede Lizzie Mace.
"Ora è tempo che torniate alle vostre vite. Io nel frattempo indagherò su questo nuovo Bucky: le sue intenzioni appaiono buone, i suoi metodi invece no e non mi convince fino in fondo".
"Se torni al Palazzo dei Vendicatori vengo con te" dice Priscilla Lyons "Mi è stato offerto un alloggio ed al momento attuale mi fa decisamente comodo".
Jeff Mace annuisce, poi si rivolge agli altri. "Allora... alla prossima!". Forse è meglio trovare un grido di battaglia più adeguato.

COME SIETE ANTICHI!

Oltre l'orbita terrestre.

C'è silenzio sul quinjet, un silenzio carico di tensione. Forse di tristi presagi. Lo sguardo di Warlock si incentra per un istante su Lei: c'è stato un tempo in cui la donna dalla pelle dorata l'aveva scelto come compagno, ma lui l'aveva rifiutata. Forse è vero che Lei deve ancora trovare una propria strada. Dovrà farlo da sola.
Improvvisamente il guerriero dorato avverte qualcosa e la sua gemma manda un debole bagliore. "Il nostro viaggio non sarà troppo lungo" afferma.
"Ma siamo solo nell'orbita lunare" nota Songbird.
Le parole quasi le muoiono in gola quando si ritrova di fronte ad un'agghiacciante scena: undici Antichi dell' Universo, quattro in più rispetto al racconto di Lei, quattro incognite. Poi c'è un Osservatore: in molti si domandano il motivo della sua presenza. In mezzo a loro veleggia, inerme ed in stato di incoscienza, Silver Surfer, separato dalla sua tavola.
Ma è ciò che c'è dietro di loro a mozzare il fiato ai presenti: un essere composto di oscurità, la cui forma vagamente ellittica sembra avere aperto un buco nello spazio. Ed al centro brillano due occhi color oro, occhi irradianti malvagità pura. L'essere plagiatore: Oort.
"Vi stavamo aspettando" dice.
"Adam, ma alla fin fine non potevamo restare a casa nostra?" esclama Pip.

Everett Ross interrompe il suo racconto.
"Allora?" lo esorta Nikki Adams.
"Sto raccogliendo le idee" ribatte lui "E ripensando al finale di questa storia: non sarebbe dovuto accadere".
"E quale sarebbe questo finale?".
"Lo scoprirai, mia cara, lo scoprirai".

CAPITOLO 2: MASTER & COMMANDER

"Oh sì, Nikki" racconta Everett Ross "Le cose stavano per mettersi male. Ed i poveri eroi non potevano tornare indietro di un giorno come Eliza Duskhu, altrimenti l'avrebbero fatto. Ah, come è carina quell'infermiera".
"Guarda che in quel telefilm lavora in un obitorio".
"Ehi, aspetta un attimo: tu guardi dei telefilm? Mi avevi sempre detto che li consideravi scarti dell'umanità".
"Nel mio lavoro bisogna tenersi informati".
"Bella scusa, sai quante volte l'ho usata io? Comunque stiamo vivendo uno scandalo: sono al Howard Stark Memorial Hospital e non sono stato visitato dai coniugi Kincaid. È uno scandalo, come ho detto, a volte uno è portato a pensare che esercitino solo loro in questo ospedale. E poi quella Jane, l'ho vista al Palazzo: avrà superato i trent'anni ma è ancora una bella fig... figura come poche altre".
"Hai finito di blaterare?" lo interrompe Nikki "Perchè abbiamo una storia in sospeso e mi piacerebbe tanto conoscerne la conclusione".
"Oh, manca così tanto prima della parola fine" afferma Everett Ross.

IRON MEN

Esterno del Palazzo dei Vendicatori.

Nella sua lucente armatura, Tony Stark vede allontanarsi in alto nel cielo il quinjet con dentro i suoi compagni di squadra. Vorrebbe essere con loro, ma questo pomeriggio ha promesso di passarlo con Andy ed è una cosa che non si perderebbe per nulla al mondo.
"Credi che ce la faranno?" gli si fa accanto War Machine.
"Oh, Rhodey, sei tornato".
"Sì, assieme a Will formo qualcosa di inarrestabile e dunque me la sono sbrigata presto. E quando sono tornato qui, Visione mi ha riferito cosa è successo. Dunque?".
"Tu credi che ce la faranno?" domanda a sua volta Tony Stark.
"Ho la massima fiducia nei miei compagni. Certo che però questi Antichi dell'Universo... non li ho mai incontrati. ma conosco la loro pericolosità".
"Ce la faranno" si risponde infine Iron Man "Ce la faranno perchè a guidarli c'è una delle donne più straordinarie che abbia mai conosciuto".
"Wasp, eh? Sì, è una tipa tosta: ha i coglioni, se mi passi il francesismo. Forse però era meglio se Pym non l'accompagnava".
"Tu dici?".
"Quei due hanno dei problemi tra di loro: basta notare come si guardano".
"Già, me ne sono accorto anch'io. Comunque ora abbiamo altro di cui occuparci, vieni".
I due eroi si recano in una stanza privata ed insonorizzata e da lì si collegano videotelefonicamente con le altre persone che al momento adottano il ruolo di Iron Man: Eddie March, Michael O'Brien e Carl Walker.
"Vi ringrazio per essere tutti presenti" esordisce Tony.
"Spero che la cosa non vada troppo per le lunghe" dice Carl "Le mie pause dal lavoro non sono infinite".
"Ci sbrigheremo in un attimo, vedrai".
"Tony, come sta Happy?" chiede Eddie March.
"Si sta riprendendo, nonostante tutto quello che ha passato rimane sempre un uomo dalla tempra forte. Noi per ora possiamo solo aspettare... purtroppo. Il motivo per cui vi ho chiamati, comunque, è un altro: sono ormai passate svariate settimane da quando abbiamo deciso di dividerci il ruolo di Iron Man, abbiamo ottenuto risultati soddisfacenti eppure sento che abbiamo solo grattato la superficie. Possiamo e dobbiamo fare di meglio".
"Sconfiggere il Mandarino non è stato sufficiente?" esclama O'Brien.
"Non credo che sia stata una vittoria piena" interviene James Rhodes "Quel criminale ci ha umiliato per bene prima e poi... sono morte delle persone".
"Questo perchè Stark ha lasciato tutto a noi" dice Walker "Se chiamava prima i suoi amici Vendicatori forse quei morti non ci sarebbero stati. È troppo fissato nel voler affrontare i suoi nemici da solo: sarà un inventore di nuova tecnologia, ma ragazzi come sembra a volte vivere nel passato".
"Riconosco che avrei dovuto gestire al meglio quella vicenda" ammette Tony "Ma pensiamo ad andare avanti ora, a coordinare meglio i nostri sforzi".
"Ho una domanda a tal proposito" dice Eddie "Se nella nazione o addirittura nel mondo avvenisse una crisi di portata globale e ci fosse bisogno dell'apporto di tutti quanti noi... ecco, dovremmo intervenire se questa minaccia rischia di far saltare la nostra copertura?".
"La risposta è semplice ed è data da un'altra domanda" afferma War Machine "In una situazione del genere cosa conta di più per te? Il tuo amor proprio o le vite di persone innocenti?".
La risposta è semplice, appunto. "Hai ragione" annuisce Eddie "Hai ragione".

SCARLET DIVA

San Francisco.

"Se devo dire la verità, non mi sembra un gran bel posto" commenta Susan Feaver notando la futura, nuova sede della Williams Innovations. Le ragnatele la fanno da padrone e qua e là sono sparsi dei detriti. Probabilmente c'è qualcosa di intero in questo posto, ma finora non lo si è visto.
"Allora diciamo che lo diventerà" afferma Scarlet "E pensare che con pochi gesti delle mie mani potrei rimettere tutto a posto. Ma Simon non vuole saperne, vuole che tutto ritorni com'era prima in modo naturale, senza artifici. E ha ragione".
"Sei molto innamorata di lui, vero?".
"In un modo che non sono in grado di esprimere con le parole".
"Io..." incespica Susan "Credo di aver avuto un'infatuazione per lui quando ero più giovane e più ingenua. Ora però è giusto che pensi ad altro, che provi a costruirmi davvero una mia vita".
"Anche se ti conosco da poco, so che sei una ragazza determinata. Ce la puoi fare e ce la farai".
"Grazie. E per quanto riguarda te... come procede la tua gravidanza?".
"Inizio a sentire i primi, deboli colpi del mio bambino" spiega Wanda Maximoff "Ed anche i crampi hanno cominciato la loro opera. La dottoressa Foster mi ha detto che nei prossimi mesi andrà ancora avanti così. Direi però di essere in grado di sopportare il dolore, no?". Nel sorridere, Scarlet si incammina verso l'uscita. "Scusami, devo proprio andare".
"Dove?" chiede Susan.
"A rivedere dei vecchi amici".
Una volta che Wanda è uscita, Susan si guarda intorno per riammirare lo sfacelo del posto. Beh, rimboccarsi le maniche non sarà poi così brutto.
Intanto, mentre Scarlet si allontana, un uomo la nota senza farsi vedere. "Molto bene, il potere di quella donna è altamente pericoloso e avrebbe potuto scoprirmi. Ora però posso intrufolarmi nell'edificio senza problemi".

IO?

Palazzo dei Vendicatori.

"Mi chiedevo se per voi non sia un problema ospitare un nostro rappresentante presso la vostra Fondazione" dice Visione.
"Teoricamente no" risponde Gamora "Come mai questo intento?".
"A quanto pare gestiremo insieme questa crisi. Dunque un coordinamento temporaneo tra i nostri due gruppi è auspicabile".
Gamora ci pensa su per qualche istante, poi annuisce. "Puoi seguirci, Visione...".
"No, non sarò io a venire" la interrompe il sintezoide "Piuttosto... Mr. Ross?".
"Io?" avanza timidamente Everett "Cosa c'entro io?".
"Già, cosa c'entra lui?" gli fa eco il Mimo.
"Everett Ross non è una persona stupida..." afferma Viz.
"Ah no?" esclama il diretto interessato.
"Quest'uomo è una persona coraggiosa che maschera le sue insicurezze attraverso battute di spirito ed atteggiamenti originali...".
"Dica la verità, si è fumato qualcosa di pesante stamattina?" esclama Ross.
"... e ci fidiamo ciecamente di lui. Inoltre ha affrontato senza timore Ronan".
"Ora so che gli androidi sono capaci di mentire" pensa Everett.
"Ah, Gamora" aggiunge Visione portando in disparte la donna "Voglio che tu mi prometta che né tu né nessuno dei tuoi compagni di squadra o dei dipendenti della Fondazione torcerete un capello a Mr. Ross. Ti conosco poco, ma so che sei una donna di parola". Non è del tutto vero, ma Gamora si guarda bene dal dirlo.
"Che strana richiesta. Comunque va bene, te lo prometto. Ora ce ne andiamo". Ed abbranca Everett per un braccio.
"Oh, baby, mi piace quando fai la manesca" dice lui.
Gamora inizia a pentirsi di aver fatto quella promessa.

IL PESO DEL PECCATO

Albany, ufficio del senatore Sam Wilson.

L'uomo di colore sta riordinando alcune carte sulla sua scrivania quando qualcuno bussa alla porta. "Avanti". Entra Jeff Mace. "Cosa ci fai qui, in borghese per giunta? Ti avrò visto così solo un paio di volte".
"Non posso venire a trovare un amico?".
"Non sei qui solo per questo, lo so. Vuoi una bella, tragica storia per il tuo giornale?".
"Sam, non abbandonarti al cinismo" invita Jeff "Non ti si addice. Davvero, sono venuto qui solo per una sana chiacchierata".
"Non credo di essere dell'umore giusto, come avrai intuito".
"Non hai fatto nulla di diverso da quello che chiunque altro di noi avrebbe fatto in quella situazione. Quella ragazza, la figlia di Ryker, stava soffrendo, sarebbe morta comunque: tu hai solo alleviato il suo dolore".
"Queste sono belle parole da parte tua, Jeff... ma rimangono solo delle parole. Non sai cosa significhi uccidere una persona, col suo consenso o meno, finchè non lo sperimenti: torna quando ti sarà capitato quello che è successo a me e vediamo se userai ancora le stesse parole".
"Non sei il primo Vendicatore che uccide qualcuno: è successo anche ad Occhio di Falco, a Steve Rogers addirittura, ma sono andati avanti".
"Quelli furono casi di legittima difesa".
"Ed allora il tuo è stato uno stato di necessità!" sbotta Cap battendo un pugno sul tavolo "Ah, mi hai fatto perdere la pazienza...".
"Arthur Ryker è in prigione adesso" lo interrompe Sam "Secondo le guardie non dice nulla, se ne sta muto in un angolo della sua cella, col capo chino. Sono sicuro che pensa a me ogni giorno".
"E...".
"Potrebbe denunciarmi, oh sì, potrebbe farlo. E sai quale sarebbe il problema? Non sopportare gli sguardi dei giurati e del pubblico, non essere costretto alle dimissioni, non attendere il verdetto finale... No, la cosa peggiore sarebbe rievocare quel fatto: gli occhi di quella ragazza, io che stacco la spina, quegli occhi che si chiudono. Dovrei fare di nuovo i conti con la mia coscienza e sorreggere il peso di quel peccato. Di nuovo, per la seconda volta, e poi infinite volte attraverso le cronache dei media. Non dirmi che capisci come mi sento in questo momento, Jeff, so che mentiresti".
L' ultima frase lascia l'eroe senza possibilità di replica, dunque Sam continua:"Ed ora vai, ho delle cose di cui occuparmi".
Jeff Mace non aggiunge altro: annuisce ed esce dall'ufficio.

CHIAMATE

Casa di Tracy Collins.

"Questa è la segreteria telefonica dello SHIELD. In questo momento stiamo lavorando per mantenere la pace nel mondo. Vi preghiamo di riattaccare o di lasciare un messaggio solo per casi gravi e urgenti. Ogni trasgressione...".
Tracy Collins riattacca esasperata: questo numero datole tempo fa da quel Nick Fury è totalmente inutile. E non ha idea di dove poter cercare Michael.
Michael, sembra scomparso da un'eternità. All'inizio le mandava delle lettere, per farle sapere che stava bene. Poi però più nessuna notizia da parte sua: all'iniziale angoscia era poi sopraggiunta una quasi inevitabile rassegnazione. Michael, il suo amato Michael era morto per portare a termine una missione di cui lei non ha mai saputo nulla. Questo si era detto e ripetuto fino a pochi giorni fa. Ma adesso Tracy è convinta del contrario: non è solo per quelle strane visioni che ha avuto, è che lei se lo sente dentro che Michael è vivo.
Ma dove iniziare una ricerca per scoprire cosa gli è accaduto dal fatale giorno in cui... Ed in quel momento un nome le viene alla mente, un nome che ha imparato ad odiare. Ma ha forse altra scelta?
Dunque compone un altro numero. "Pronto? Mi chiamo Tracy Collins e vorrei vedere un vostro detenuto".
Che ironia che la persona che sta cercando sia finita a Ryker's Island.

TOUCHDOWN

ESPN.

Bobby Steele si presenta davanti ad una guardia della sede locale di questo celebre network televisivo dedicato interamente allo sport.
"Salve, mi chiamo Bobby Steele. Non ho un appuntamento, ma mi è stata recapitata questa lettera con la quale mi chiedete di diventare vostro collaboratore...".
La guardia alza una mano per interromperlo e fa un paio di telefonate. Al termine dice:"Molto bene, Mr. Steele, la aspettano al terzo piano: quello è l'ascensore. Le serve una mano?".
"Posso cavarmela benissimo da solo" ribatte Bobby in tono un po' brusco.
Quando entra nell' ascensore altre persone si aggregano a lui. Mentre sale, il sudore che imperla la sua fronte, è convinto nella sua paranoia che tutti lo stiano osservando: in realtà qui lavorano già dei portatori di handicap e dunque non lo degnano della minima attenzione. Bobby giunge così al terzo piano, pieno di scrivanie, segretarie ed impiegati.
Subito gli si fa incontro un uomo sui trent'anni di bell'aspetto. "Buongiorno, Mr. Steele" dice stringendogli la mano "Mi chiamo Frank Turner e sono stato io a volerla fortemente qui alla ESPN".
"La ringrazio dell'opportunità che mi offre" dice l'ex campione di football.
"Oh, non mi deve ringraziare. Sono sicuro che una persona della sua esperienza porterà lustro alla nostra azienda. Ed ora se vuole seguirmi, qui accanto abbiamo uno studio di registrazione".
"Per fare cosa?".
"Ovviamente fare telecronache è diverso che essere sul campo: ci sono un po' di cose da imparare, piccoli segreti del mestiere per tenere desta l'attenzione dei telespettatori. Cose di cui lei è meglio che divenga padrone".
Bobby annuisce e poco dopo i due entrano in un'altra sala piena di microfoni, computer ed altoparlanti. C'è un vetro divisorio aldilà del quale uno speaker sta registrando una pubblicità. "E per questo date al vostro amico cane Foddo. Foddo, la migliore marca di cibo per cani scelta da nove padroni su dieci".
"Molto bene, Cragg" dice un tecnico "Per oggi abbiamo finito, puoi tornare a casa".
"Adesso tocca a noi" afferma Frank Turner "Le presento Joe Riggs, il nostro commentatore di punta".
L'uomo tende la mano:"È un vero onore per me conoscerla, Mr. Steele".
"Apprezzo molto le sue telecronache" ribatte lui.
"Non perdiamo tempo ulteriore" invita Turner "Accomodatevi nello studio, vi manderemo la registrazione della partita di ieri: Packers contro 49ers".
Un brivido di emozione percorre il corpo di Bobby Steele mentre si siede e fa delle prove di voce nel microfono. Ma quando vede le immagini della partita passare sullo schermo e, esortato da Riggs, commenta le azioni da un punto di vista tecnico, per lui sembra quasi una cosa naturale. Perchè il football è la sua vita, nel bene e nel male. E questa vita vuole apprezzarla sino in fondo.

NULLA DI NUOVO SUL FRONTE DEL MULTIVERSO

Terra 621.

"Te lo ripeto, Christine" dice Derek Collins "Non abbiamo rilevato nessun tipo di energia anomala o riconducibile a quella che ti trasportò in quell'altro universo".
La ragazza scuote la testa:"No, Derek, deve esserci qualcosa. È solo una sensazione, ma è così vivida".
"Senti, posso effettuare un'altra serie di test...".
"No, lascia perdere. So già che si rivelerebbero inutili. Qui c'è qualcosa che trascende la scienza e sconfina nell'ignoto. Nella magia. Qualcosa che solo una persona può aiutarmi a svelare".
"Intendi...".
"Sì, il mio mentore, il Dr. Destino!".
I due escono dalla sala. Pochi secondi dopo i computer rilevano un improvviso picco di energia, che però svanisce subito.

GIUSTO PER CONTINUARE LA TRAMA PRINCIPALE

Spazio.

"Vi stavamo aspettando" dice Oort.
Come richiamati da questa voce gli eroi, con l'eccezione di Wasp, Calabrone, Pip e Darkoth, escono dal quinjet.
Oort rotea i suoi occhi dorati fino a notare la Luna. "So che lì c'è un terreno adatto. Un terreno dove possiamo respirare, muoverci liberamente come se fossimo sul vostro pianeta. Andremo lì".
"Cosa vuoi?" chiede Warlock.
"Io? Voglio conquistare l'Universo. Anzi no, voglio distruggerlo. Anzi no, voglio accanto a me le donne più belle della galassia. Anzi no, voglio ricchezza oltre ogni limite. Voglio tutte queste cose, forse. O forse no. Angosciante l'incertezza, vero? Ed ora andate, se tenete alla vita di colui che chiamate Silver Surfer".
Vi è qualche istante di esitazione, poi lentamente gli eroi iniziano a scendere, diretti alla Zona Blu. Gli Antichi dell'Universo e Aron li seguono. In quell'istante un essere oscuro compare accanto a Oort.
"Oh, vedo che le mie attività hanno suscitato l'interesse di una entità concettuale" commenta costui "Tu chi saresti?".
"Io rappresento tutto ciò che non esiste".
"Sei... Inesistente? Non sembrerebbe a vederti".
"Come può esistere qualcosa che non esiste?".
"Tieni per te i tuoi dilemmi filosofici, a me non interessano. Forse però siamo simili, anch'io in un certo senso non esisto".
"E vuoi tornare ad esserlo?".
"Io voglio. Ti basti sapere questo".

IL GUANTO DELLA SFIDA

Quinjet dei Vendicatori.

"Chi è quell'essere vicino al nostro nemico?" chiede Darkoth.
"Mi pare di ricordare un file di Quasar" dice Wasp "Una strana vicenda che aveva a che fare con i Cubi Cosmici".
"Ho come l'impressione che quell'essere sia l'ultimo dei nostri problemi" commenta Calabrone.
"Ehi" richiama l'attenzione Pip "Avete notato una cosa? Tra gli Antichi dell'Universo ne mancava uno di quelli indicati da Lei".
"Perchè sono qui".
Tutti si voltano all'unisono verso il luogo di provenienza della voce per notare la figura maestosa del Gran Maestro.
"Voglio proporvi una sfida" dice En Dwi Gast.

"E..." inizia Nikki Adams.
"Ho bisogno di un po' d'acqua" dice Everett Ross.
"Sai qual è il tuo peggior difetto, Ross?" esclama la donna una volta adempiuto alla sua richiesta "Una spiccata tendenza alla digressione".
"Sì... sì, hai ragione".
"Everett, si può sapere cosa ti prende? Ogni tanto fai una faccia così triste. Cosa è successo durante quella missione nello spazio?".
"Ehi, devo segnarmi questa data sul calendario" afferma lui "Mi hai chiamato per nome".

CONTINUA...

I VENDICATORI presentano:
M COME FOSTER
Parte 1: IDENTITÀ RUBATA

"Buonasera a tutti da Manoli Wetherell. Dopo gli ultimi, incredibili eventi che hanno coinvolto la comunità mutante si sono aperte nuove prospettive, che hanno aperto squarci su una realtà che prima non potevamo nemmeno immaginare. Mi trovo in un quartiere nel Lower East Side di Manhattan, il vecchio quartiere di immigrati delimitato dalla Bowery e Chinatown: qui la popolazione è costituita al 90% da mutanti. E vivono in pacifica armonia con la minoranza umana, a dimostrazione che una cosa del genere è possibile. Secondo alcuni è stato un processo naturale, secondo altri è stato un progetto ben congegnato per far capire alla gente che i mutanti non sono più la minoranza di un tempo: così in pochi mesi questo quartiere in decadenza è divenuto un insolito fiore all'occhiello per la città di New York. Ed è già stato ribattezzato come Distretto M".

Giorno 1. Progetto Pegaso.

L'attesa dura pochi minuti, ma è comunque snervante. Infine Bill Foster può finalmente rivedere Talia Kruma: c'è tuttavia uno spesso ed impenetrabile vetro divisorio ad impedire loro ogni tipo di contatto.
"Talia, stai bene?" è la prima domanda dell'uomo.
"No, Bill, non sto affatto bene" replica lei con dura sincerità "Sembrava tutto a posto ed invece ecco che all'improvviso mi cade addosso quest'altra tegola".
"Cosa ti hanno detto?".
"Che sono un caso eccezionale: non hanno mai visto niente prima d'ora. Per gli scienziati di questo posto sono come la manna dal cielo".
"Ma... che rischi ci sono?".
"Per radiazioni si muore, Bill, lo sai benissimo. E questo... dannazione! Ho anche un'azienda da portare avanti e da qui non potrò farlo. Bill, dovrai occupartene tu".
"Io?".
"Sì, sei la persona più indicata e non fingere stupore. Devi subito occuparti di un affare rimasto in sospeso: avevo preso contatti col magnate del ferro Aaron Fluks. La sua azienda è l'unica presente all' interno del Distretto M e la sua manodopera è costituita quasi unicamente da mutanti. Prendere contatti con una azienda del genere aiuta la nostra reputazione, inoltre è attualmente una delle più quotate sul mercato. Avevo un appuntamento con Fluks tra due giorni: dovrai sostituirmi, troverai le bozze di contratto nel mio ufficio".
"Aspetta, Talia, stai correndo troppo forte per me. Il mondo ti sta cadendo addosso e tu pensi ancora agli affari?".
"Così non penso a quello che mi è capitato. Ma è molto difficile quando rimani isolata in una stanza per tutto il giorno. Bill, io mi fido di te e non parlo solo della fiducia che nasce dall'amore: dovrai condurre tu la Kruma International fino al mio ritorno. Perchè io ritornerò, Bill, di questo puoi esserne sicuro".
"È bello vedere che non hai perso la tua grinta".
"Non so se sarà così per sempre".

Giorno 1. Kruma International.

"Io ho visto morire tutti i miei amici" dice Kayla Ballantine.
"Cosa?" esclama uno sconvolto Dale West.
"Te l'avevo detto che non mi avresti creduto".
"No, no, Kayla, aspetta. Ormai in queste ultime settimane ho visto cose da far impallidire. Dunque tu raccontami la tua storia: ti prometto che ci crederò, dopotutto non ho motivo di diffidare di te".
La donna si alza dalla sua sedia ed inizia a passeggiare nervosamente per la stanza:"D'accordo. Come sai, un tempo lavoravo per la Vaughn Security Consultants e lì conobbi il supereroe noto come Quasar. Sai com'è, la tua vita può essere più tranquilla che mai, ma quando incontri un supereroe puoi star certo che non ti annoierai. Io tuttavia fui un caso eccezionale: ad un certo punto mi venne accidentalmente fornito un potere extradimensionale smisurato, rappresentato sul mio polso da uno strano tatuaggio. Lo Starbrand, si chiamava. Per quanto cercassi di liberarmene, esso tornava sempre a me. Finché alla fine mi ritrovai bloccata nel suo universo di appartenenza. Ci rimasi diversi anni ed alla fine mi rassegnai al fatto che avrei vissuto lì i restanti anni della mia vita: mi feci degli amici... anche un amante. Insomma, anche lontano da casa mi ero conquistata con fatica un angolo di felicità. Poi la tragedia ha colpito".
"Cosa è successo?".
"Arrivò un essere mostruoso, che si cibava delle energie dei mondi che incontrava. Si chiamava Nemesis. Venne anche da noi: ed io vidi cadere tutti i miei amici, uno ad uno, senza che io potessi fare nulla. Avevo un potere smisurato e non riuscii a fare nulla!". Quest'ultima frase viene praticamente urlata. Kayla si ricompone. "E così fui costretta a tornare al mio mondo, e ti confesso che lo feci malvolentieri. Perchè... ecco, ormai la mia vera casa era quell'altro universo. Che ora non esiste più. Ed io questo incubo lo rivivo, tutti i giorni. Tutti i miei amici erano supereroi, ora non ci sono più".
"E temi che la stessa cosa possa capitare anche a me?" chiede Dale.
"Tu non hai idea di quello che hai fatto, in cosa ti sei cacciato".
"Forse è così, però è stata una mia scelta consapevole. E a me piace avere questa doppia identità: ok, a volte agisco un po' da sconsiderato, però... insomma, quello che ho fatto non conta nulla? E comunque credi che questo diminuisca l'affetto che provo per te?".
"Ho paura di perderti, Dale. Ne ho tanta paura... perchè ti amo".
L'uomo la blocca e la bacia sulle labbra:"Te lo giuro su quanto ho di più caro: non mi perderai. Non mi perderai perchè sarei un' idiota a rinunciare ad una gemma quale sei tu".
"Promettimi che starai attento, che non ti caccerai in situazioni più grandi di te".
"Te lo prometto" risponde l'uomo dopo qualche istante. Forse non ha proprio mentito, di certo non è stato del tutto sincero.

Giorno 2. Ufficio di Justin Hammer.

"COSA?".
L'uomo che ha appena lanciato quest'esclamazione è di solito una persona compassata, tranquilla e riflessiva. Ma certe cose vanno oltre la sua portata.
"Cosa succede, padre?" gli chiede sua figlia Justine abbigliata nel suo consueto, sgargiante abito rosso. Hammer le porge un giornale e lei legge il titolo in prima pagina. "IL RITORNO DI FORZA. Tutti i particolari". La donna si ferma un attimo a riflettere. "Forza... ah sì, uno di quei supercriminali che stava al tuo servizio".
"Finché non mi ha tradito ed è stato ucciso per questo" precisa Hammer "O almeno credo, a questo punto non sono più certo di nulla: che Wilson mi abbia preso in giro per tutto questo tempo? E perchè è tornato in azione solo adesso?".
"Sembri tralasciare un'opzione: che questo Forza sia un'altra persona".
"L'ho tenuta in considerazione, anche se mi lascia perplesso: chi sarebbe tanto sciocco da utilizzare un così stupido alias?".
"Già, con tanti doppi sensi a disposizione..." sorride Justine.
"Devo vederci chiaro. E lo farò a modo mio".

Giorno 2. Barstow Electronics.

"COSA?".
L'uomo che ha appena lanciato quest'esclamazione è invece meno tranquillo, riflessivo e compassato di Justin Hammer, ma ha comunque i suoi buoni motivi per scoppiare così.
"Il ritorno di Forza?" pensa "Ma che diavolo... Cosa pensa di fare quest'idiota? Rischia di mandare all'aria questa copertura così attentamente pianificata. Incredibile, credevo di essermi lasciato tutto alle spalle e invece... No, Hammer non deve scoprirlo. Non so chi tu sia, Forza, ma te la farò pagare cara per aver rubato la mia identità ed avermi messo nuovamente in pericolo".

Giorno 3.

L'uomo osserva gli spettatori radunatisi con sinistra soddisfazione: vogliono spettacolo e lui glielo darà. Oh sì, uno spettacolo come mai hanno visto prima d'ora. Prende il microfono ed inizia a parlare:"Salve a tutti e grazie per essere venuti qui all'Arena. So quello che volete, lo leggo dai vostri occhi: combattimenti selvaggi, all'ultimo sangue, dove dei mutanti fanno sfoggio delle loro capacità. E li avrete, è una promessa".
La folla lo acclama, adora questa sensazione.
"Vi ricordo brevemente le regole di questo torneo: abbiamo otto mutanti che faranno gare ad eliminazione. L'ultimo rimasto affronterà il campione dell'Arena: un incontro al termine del quale solo un uomo potrà restare in piedi. Ed al vincitore andrà un sostanzioso montepremi, anche se il premio più grande sarà l'affetto del pubblico".
Altra acclamazione da parte della folla. "Passiamo dunque senza ulteriori indugi al primo combattimento di stasera. Il primo partecipante, direttamente dalla prima Confraternita dei Mutanti Malvagi: Mortimer Toynbee alias Toad!". Il mutante entra saltellando nel quadrato che delimita il terreno di sfida. Si levano grida di giubilo da parte del pubblico.
"Ed ora il suo sfidante: direttamente dalla verde Irlanda, il cugino di Banshee... Black Tom Cassidy!". In tono molto più tranquillo, il mutante fa il suo ingresso con in mano il suo fido bastone di legno. "Combattete!".
I due contendenti si osservano l'un l'altro, ruotando in cerchio: un silenzio innaturale è calato tra la folla. Improvvisamente Black Tom lancia un raggio energetico, ma Toad lo evita e gli porta via il bastone... grazie alla sua lingua prensile!
"Da dove è saltato fuori questo trucco?" esclama Black Tom.
"Credimi, vorrei saperlo anch'io" ribatte Toad.
Con un balzo, Mortimer Toynbee si scaraventa contro il suo avversario, che però con incredibile agilità lo evita e riafferra il suo bastone. E prima che Toad possa fare qualcosa, un raggio energetico va a segno e lo sbatte contro un muro.
"Toad è ko!" dichiara l'annunciatore "Il vincitore è Black Tom Cassidy". La folla acclama il suo campione.

Giorno 3. Distretto M.

Una sensazione stranissima per Bill Foster: camminare per strada ed essere lui la persona indicata dalla folla! Attorno a lui ci sono persone dagli aspetti più strani, con tentacoli, segni sul volto, gambe o braccia elastiche, col corpo gommoso... oppure umani all'apparenza, ma che fanno sfoggio di poteri straordinari. Questo è il Distretto M, dove l'umanità rappresenta l'eccezione ed i mutanti vivono serenamente la loro vita. Senza Magneto o Xavier a coinvolgerli nelle loro lotte. La minoranza umana presente in questo quartiere non vede il tutto come una condanna, semplicemente va avanti per la sua strada senza porsi troppe complicazioni.
Bill entra nella Flux Ltd e viene subito ricevuto dal suo presidente Aaron Fluks, il quale ha un volto torvo. "Io devo proprio chiederle scusa, ma dobbiamo rimandare il nostro colloquio".
"Cosa è successo? La mia azienda teneva molto a questo incontro".
"Vede..." decide di confidarsi Fluks "Si tratta di mio figlio Kyle, è scomparso da un paio di giorni. All'inizio pensavo ad una sua bravata, era già capitato altre volte... ma ora sono veramente preoccupato".
"La capisco e mi auguro che la situazione si risolva al più presto. Mi scusi se le pongo questa domanda... a quando il nostro colloquio di affari?".
"Facciamo tra tre giorni, a questa stessa ora".
Bill si congeda ed esce dall'azienda. Perso nei suoi pensieri, vaga senza meta fino a quando si imbatte in una insolita scena.

Giorno 3. Tibet.

"Sei stato insignito di un grande onore, Sam Smithers: visitare la mistica terra di K'Un-L'Un. Sappine approfittare".
"Lo farò, Augustea Personalità di Giada".
"Puoi chiamarmi Yu-Ti".
Davanti ai due si staglia una porta color smeraldo, che si spalanca per introdurre Sam Smithers a meraviglie capaci di mozzare il fiato. Palazzi lucenti, strade dorate, numerose persone che si allenano nella piazza principale.
"Siamo nel cuore di K'Un-L'Un, Sam Smithers. Cosa te ne sembra?".
"Qualsiasi mia parola non riuscirebbe a descrivere ciò che sto provando in questo momento. Spero di apprendere molto da voi. Ma cosa ne è stato di Davos?".
"Ci siamo già occupati di lui, non preoccuparti. Piuttosto, dimmi quale motivo ti porta qui".
"Un nostro comune nemico: gli H'Ylthri".
Sotto il cappuccio, Yu-Ti piega il volto in una smorfia di curiosità.

Giorno 3. L'Arena.

"Se il primo scontro vi ha entusiasmato, il prossimo vi farà letteralmente saltare dai vostri posti. Immaginate due alleati, due amici, che si ritrovano uno contro l'altro: ebbene è a questo che state per assistere. Provengono entrambi dalla Confraternita dei Mutanti Malvagi guidata da Mystica ed entrambi sono scampati al flagello noto come Virus Legacy. Dunque ecco a voi, direttamente dal Canada, l'eterna promessa della scrittura St. John Allerdyce alias Pyro!".
Nel quadrato di sfida fa il suo ingresso il mutante, senza prestare ascolto alle grida della folla. La sua mente è tutta tesa allo scontro che sta per cominciare.
"Ed ecco il suo avversario: dalla Grecia, Dominic Petros alias Valanga!".
Costui invece si concede il lusso di salutare il pubblico: non guarda mai in faccia Pyro. "Combattete!".
Pyro parte subito alla carica per non dare a Valanga il tempo di scatenare le sue onde sismiche. Tuttavia le sue fiammate non giungono a segno e Petros lo allontana da sé: con i suoi poteri gli fa poi perdere l'equilibrio, per poi bloccargli le mani a terra.
"Ehi, Johnny" dice "Chi l'avrebbe detto che ci saremmo ritrovati in questa situazione?".
"Sai, Dominic, tu non mi hai mai veramente capito".
Con un agile scarto, Pyro si libera di Valanga e con una fiammata lo costringe ad indietreggiare. Gli toglie l'elmetto, poi coi suoi bracciali lo colpisce al volto ed al petto. E Dominic Petros scivola lentamente a terra.
"Valanga è sconfitto" dichiara l'annunciatore "Il vincitore è Pyro!".

Giorno 3. Distretto M.

Ci sono dei cordoni di polizia, è la scena di un crimine. Di un omicidio, a quanto pare. Il morto è riverso a terra, le pupille interamente bianche. Ciò che però rende insolito il tutto è il fatto che, a parte Bill, non c'è nessun altro curioso presente sulla scena.
Uno dei detective, dall'aspetto corpulento, si accorge di lui e gli si avvicina. "Umano, vero?".
"Mi perdoni?".
"Lei è umano, lo si vede lontano un miglio. E poi ormai il quartiere si è purtroppo abituato a questa scena".
"Sono indiscreto se le chiedo il motivo della morte?".
"Lo stesso di cui si legge ultimamente nei giornali: overdose. C'è una nuova droga in giro, OCM è il suo nome".
"Sì, ne ho letto qualcosa: l'ormone di crescita mutante".
"Potenzia le tue capacità mutanti per alcuni minuti... con tuttavia degli spiacevoli effetti collaterali. Ma ai giovani di questo quartiere non interessa, loro vogliono solo sballare. Questo caso tuttavia è diverso da tutti gli altri... però adesso le ho detto anche troppo".
Il detective si allontana, ma Bill lo richiama:"Mi scusi, come si chiama?".
"Carosella. Guido Carosella: detective del Distretto M".

Giorno 4. L' Arena.

"La mezzanotte è passata, cari spettatori. È giunto per voi il momento di tornare alle vostre case. Venite comunque qui anche domani sera, vi aspettano altri fenomenali incontri".
Lentamente la folla si allontana, fino a quando nell'Arena rimangono solo due persone: l'annunciatore della serata ed un' altra persona nell'ombra.
"È una magnifica sensazione avere tutte queste persone in pugno" dice il primo "Senza trucchi o artifici, ma semplicemente dando loro quello che più vogliono: la lotta, il sangue. La competizione sfrenata. Scaricano qui le frustrazioni della loro giornata e a me sta bene: mi procura arricchimento. Denaro che utilizzerò per costruire un nuovo Mondo Assassino, con cui liberarmi degli X-Men. Sì, decisamente un piano all'altezza del genio di Arcade. Non trovi... mio campione?".
Nell'ombra brillano due occhi rossi.

CONTINUA...

PROSSIMAMENTE

Pip scatenato